Concattedrale Gran Madre di Dio: Carmina Burana, un successo

Martedì sera, scenario la Concattedrale Gran Madre di Dio
«Incanto ed emozione…»
Grande successo per i Carmina Burana di Carl Orff. Protagonisti l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal Maestro Michele Nitti, i cori ARCoPu, ARCopu voci bianche e L.A. Chorus. Un evento promosso da Comune di Taranto con l’OMG. Prima nazionale per la composizione di Valter Sivilotti ispirata ai sonetti di Dante. Le dichiarazioni del vicesindaco Marti e del direttore artistico Piero Romano.

«La morte ormai regna sui prelati che non vogliono amministrare i sacramenti senza ottenere ricompense … sono ladri e non apostoli, e distruggono la legge del Signore» (Carme n. 10, Carmina Burana).

E’ stato un evento straordinario quello al quale il pubblico tarantino ha assistito martedì sera nello scenario suggestivo della Concattedrale Gran Madre di Dio. L’esecuzione dei Carmina Burana di carl Orff è un progetto promosso dal Comune di Taranto e nato dalla collaborazione tra Orchestra Magna Grecia diretta dal Maestro Michele Nitti, i cori ARCoPu, ARCoPu voci bianche e L.A. Chorus. Prima del concerto, breve introduzione al concerto del vicesindaco e assessore alla Cultura, Fabiano Marti, e del direttore artistico dell’ICO Magna Grecia, Piero Romano, che hanno voluto sul palco don Ciro Alabrese, parroco della Concattedrale che ha ospitato l’evento. Un particolare ringraziamento è stato rivolto all’Arcidiocesi e all’arcivescovo Filippo Santoro, che di recente avevano accolto un’altra serie di eventi legati al MAP Festival.

SCENOGRAFIA ED EVENTO STRAORDINARI

«Una scenografia eccezionale, quella della Concattedrale – ha detto Marti – uno dei simboli di Taranto, opera dell’architetto Giò Ponti; un sentito ringraziamento all’Orchestra della Magna Grecia, al Maestro Piero Romano, per il significativo contributo alla crescita culturale della città, uno dei principali obbiettivi dell’Amministrazione Rinaldo Melucci; vedere su questa scalinata centinaia di artisti non credo capiti tutti i giorni: Taranto sta cambiando e crescendo da questo punto di vista e di questo siamo particolarmente orgogliosi; la città, come sempre, risponde con grande partecipazione: i cinquecento inviti messi in circolazione sono stati prenotati in undici minuti, praticamente un primato, a dimostrare l’attenzione per quello che come Amministrazione proponiamo e raccontiamo: ci dispiace che molti non abbiano potuto assistere al concerto, tanto che proveremo a replicare l’evento per soddisfare le numerose richieste pervenuteci in queste ore».

«Un evento straordinario – ha dichiarato Romano – che ha coinvolto trecento artisti, fra coro, orchestra e “soli”. La direzione del Maestro Nitti va verso una direzione energica che valorizza il senso poetico dei Carmina: l’inneggiare all’amore, al divertimento e alla fortuna; questo è sicuramente il modo migliore per ricordare, a settecento anni dalla sua morte, atmosfera e ambiente che ispirarono Dante Alighieri; il Sommo Poeta è un simbolo dell’Italia e merita questo sentito omaggio, monumentale, cui si è affiancato quello commissionato al Maestro Valter Sivilotti».

L’esecuzione dei “Carmina Burana” è stata anticipata dalla composizione “Mulier, ceu fulgur descendens” musicata dal maestro Valter Sivilotti su versi del sommo poeta, Dante Alighieri, di cui ricorrono i 700 anni dalla morte. Un preludio che ha preceduto l’esplosione di “Carmina Burana”, cantata scenica composta da Orff tra il 1935 e il 1936, basata su 24 poemi i cui testi, quasi tutti in latino, recitano motivi antigerarchici e anticuriali di tono pessimista, irriverente, satirico e morale, e riprendono i temi della giovinezza, della vita libera, dell’amore, del vino e del giuoco. L’opera, strutturata in un prologo e tre parti, deflagra con l’invocazione alla Dea Fortuna.

“O FORTUNA”, APPLAUSI E BIS

“O Fortuna”, applauditissima e riproposta da orchestra e coro in un inevitabile bis con fuochi artificiali, spiega come la sorte da favorevole possa diventare avversa, e come essa comandi su qualsiasi elemento. E’ il verso di apertura e chiusura del ciclo, senza dubbio il brano più celebre della composizione. Nella versione di Orff è diventato così conosciuto da essere scelto come colonna sonora in vari film, come in “Excalibur” del 1981, in spot televisivi o in documenti video di grande pathos.

La superlativa direzione del Maestro Michele Nitti, l’armonia tra l’Orchestra della Magna Grecia e il coro (prima collaborazione nel 2015, “Requiem” di Verdi, diretto dal maestro Gianluigi Gelmetti) hanno completato un quadro dalle forti suggestioni e che può incantare ed emozionare solo quando tutti gli attori di un progetto così imponente interagiscono con consapevolezza e professionalità. Ognuno nel rispetto delle proprie abilità, esercitando anche quella empatia che genera sintonia tra protagonisti e pubblico, stabilendo grande affinità elettiva.

Protagonisti dell’evento, si diceva: l’Orchestra della Magna Grecia, diretta dal Maestro Michele Nitti; il Coro Regionale ARCoPu e il Coro Regionale della Voci Bianche ARCoPu; il L.A. Chorus; il soprano Claudia Urru, il baritono Guido Dazzini, il controtenore Vincenzo Franchini, e i Maestri del Coro: Andrea Crastolla, Agostino Ruscillo, Annarita Di Giovine Ardito; Maestri del Coro delle Voci Bianche: Luigi Leo, Erica Pizzileo.

Orchestra della Magna Grecia: Taranto, via Giovinazzi 28 (392.9199935), via Tirrenia 4 (099.7304422). www.orchestramagnagrecia.it

Foto Aurelio Castellaneta